I Catasti Onciari di Caridà nell’Archivio di Stato di Napoli – i Protopapa

ASN, Catasti Onciari , 6209 (= Rivele di Caridà)
f. 325: Rivela di D. Domenico Gallucci Protopapa che dichiara di «essere nato nobilmente» e che la moglie è nativa di «Candideni distretto di Burello» [cioè Candidoni]. Seguono la dichiarazione dei suoi beni [ff. 325 v -326 v ] , i censi percepiti da diversi [f. 326 v ] , gli animali [f. 327 r ] , ed i «Pesi» [ff. 327 v ss.] tra cui notiamo:
[f. 327 v ] Paga per un anniversario di messe «in maggio per l’anima del fù mio padre D. Francesco, passato all’altra vita nel detto mese nel 1720 fin d’altretempe celebrato nella chiesa di Maria Santissima del Carmine de Minori Osservanti di questa terra, ove sta sepellito il sudetto D. Francesco (…)» e paga messe in dicembre per la morte, avvenuta in quel mese nel 1729, del fratello D. Paolo, anch’egli seppellito nella stessa chiesa.
[ff. 328 r -332 r ]: Rivela dei beni e censi giunti in possesso di D. Domenico per disposizione testamentaria «nuncupativa» fatta a suo favore nel gennaio 1721 dal defunto suo «zio avunculo Dottor Benefiziato D. Giuseppantonio Protopapa», fratello della madre Rosaria [f. 331 r ] , alcuni dei quali per pertinenza sono stati dichiarati nel catasto di Laureana di Borrello. Tra i «Pesi» abbiamo:
[f. 331 v ] Sei messe settimanali «che si celebrano nel’Altare di M(aria) Santissima del Carmine eretta la Cappella ed altare nella chiesa sotto tal titolo oggi de minori osservanti di S. Francesco fondata dal succennato Dottor D. Giuseppe Antonio Protopapa a titolo di Benefizio de iure patronatus come dalla fondazione, che oggi n’è il Benefiziario mio fratello germano D. Giambattista. L’elemosina delle quali messe e d’ostaz(ion)e e pel mantenimento della Cappella ed Altare». I fondi per il mantenimento, rivelati dal fratello D. Giambattista, sono quelli chiamati «li Grappanioli» e «Gallicchi», oltre ad altri che sono stati rivelati a Laureana di Borrello.
[f. 332 r ] Sette messe cantate annuali, cioè «nel giorno della Titulare e nel giorno d’altri sei santi esistentino nel medesimo quadro che sono S. Antonio di padova, S. Giuseppe, S. Filippo Neri, S. Pietro d’Alcantera, S. Gregorio Tamaturgo e S. Francesco Saverio, che si celebrano dal giorno della fondazione del Benefizio sin al presente (…)»
f. 342 r : Fede notarile redatta il 3 novembre 1750 dal notaio «Antoninus Cristina» di «S. Petri de Caridà con cui si dichiara che D. Domenico Gallucci Protopapa ha «eretto et de novo fondato» la chiesa di S. Maria dell’Idria e per il mantenimento della stessa ha donato il suo fondo chiamato «Chiarello», come attestato dall’atto rogato dallo stesso notaio.
f. 343 r :
Regesto : 1750 novembre 24, Mileto – Pietro Domenico Scoppa, provicario generale della curia episcopale di Mileto, concede a D. Domenico Gallucci Protopapa di Caridà l’approvazione all’edificazione della chiesa rurale di S. Maria d’Itria nel casale di Serrata e l’autorizzazione a trasferire in questa chiesa le due messe settimanali fino ad allora celebrate nella chiesa arcipretale di Borrello.
(Nella stessa chiesa, nel 1767, Don Domenico Cucco Marino sarà fittuario del Beneficio di libera collazione sotto il titolo di Santa Maria dell’Idria eretto in proprio Altare del medesimo titolo. V. pagina sulla Casa Cucco Marino).
Copia autentica (sulla base di un’altra copia sottoscritta dall’attuario Ruffo e presentatagli da D. Domenico Gallucci Protopapa) redatta dal notaio «Antoninus Cristina S. Petri» di Caridà
Trascrizione :
«In Dei nomine. Amen. In causa approbationis nuper edificate et constructe Ecclesie ruralis sub titulo S. Marie de Itria in pertinentiis casalis Serrate huius Militen(sis) Diocesis et proprie in feudo vulgo dicto Talaja nunc possesso a D. Dominico Galluccio Protopapa terre Caridà huius Militen(sis) Diocesis pro commodo agricolarum et colonorum aliorumque possidentium conterminos fundos et cum translatione oneris aliarum missarum que nunc celebrantur ex veteri fundatione in Parochiali Ecclesia loci Borelli ad sic dictam constructam ecclesiam in Altari eiusdem tituli legitime concedendam previa alia dotatione pro dicta sic constructa ecclesia et suppositione oneris predicti alteriusque inferius prescribendi per ipsum Dominicum de Galluccio Protopapa coram nobis petita prout exactis, viso supplici libello Nobis presentato nomine et pro parte predicti D. Dominici Protopapa peritorum aliorumque testium depositionibus previa informatione ut in actis ac relatione R(everendi) Archipresbisteri [ sic ] Borelli nostro de mandato formiter emisso visis, consideratis Nos infrascriptus Provicarius Generalis dicimus, decernimus et providemus nuper sic edificatam ecclesiam approbandam fore et esse prout illam presenti decreto approbamus et in unico ibidem erecto altari attenta penuria sacerdotum enunciatas duas missas que hactenus in d(ict)a Parochiali Borelli celebrare consueverunt in posterum celebrandas previa approbacione huius Episcopalis Curie singulis annis inperrienda attenta enunciata pariter deficientia sacerdotum etsi et quatenus succedente copia presbyterorum prefate due misse celebrari poterunt in dicta Parochiali Ecclesia vel ab non legitime obtinendam licentiam perpetuo ad sic nuper erectam Ecclesiam transferantur singulis saltem Dominicis tantum diebus unam missam celebrandam fore et esse pro commodo agricolarum feudi et aliorum fundorum adiacentium submisso aliquo sufficienti fundo ex cuius annuis redditibus missarum eleemosine [ sic ] persolvantur et ecclesia manuteneri et decenter ornari possit sine tamen prejudicio jurium Parochialium et Episcopalis Curie prout de jure et ita. Datum Mileti die 24 Novembri 1750. Petrus Dominicus Scoppa Provicarius Generalis. Lanciano actu(ariu)s. Extracta est, concordat, salva semper, et in fidem ita est. Ruffo act(uariu)s.
f. 344 r : 1753 aprile 28, Mileto Il provicario generale informa il clero di Borrello della predetta traslazione delle messe settimanali (Copia autentica del notaio Antonino Cristina)
f. 345 r : 1754 maggio 1, Caridà – Fede autentica con cui fra Ludovico di Soriano, padre guardiano del convento di S. Maria del Carmine dei minori osservanti, dichiara che nella chiesa del convento sono seppelliti D. Francesco Gallucci e D. Paolo Gallucci Protopapa, rispettivamente dal maggio 1720 e dal dicembre 1729, e che da allora D. Domenico Gallucci Protopapa, rispettivamente figlio e fratello dei suddetti, provvede regolarmente alla celebrazione degli anniversari relativi.
f. 346 r-v : Fede autentica (dello stesso notaio) contenente le dichiarazioni di diversi circa l’avvenuto pagamento delle messe e dei censi dovuti da D. Domenico, tra cui D. Domenico Russo, cappellano della chiesa di «S. Maria del’Itria» e la Camera Baronale.
ff. 348 r-v : 1753 ottobre 31, Caridà – Atto [incompleto] tra Giuseppe Golotta sindaco di Caridà e D. Domenico Gallucci Protopapa «appaldatore fiscalario dell’Università di detta Baronia nel’anno precedente 1753 (…) decorrendo l’appaldo predicto sino l’anno vegnente 1754» circa le modalità di tassazione delle somme così riscosse dal Gallucci
f. 349 r : Fede autentica (del notaio Antonino Petullà di «S. Petri Caridà») con cui si attesta quanto disposto dal «testamentum U.I.D. D. Josephi Antonii Protopapa (…) stipulatus sub die decima quarta mensis ianuarii» 1721 dinanzi al notaio Tommaso Cotronea di Caridà [cioè le messe, ed il mantenimento della madre e dei fratelli da parte di D. Domenico]
f. 350-351 r :
Regesto : 1701 luglio 14, Caridà – L’«U.I.D. Clericus Joseph Antonius Protopapa» con l’assenso del padre Paolo Protopapa fonda il «simplicem beneficium (…) cum preservatione iuris patronatus familie de Protopapa eiusque heredes et successores sub invocatione dicte Marie Carmeli presentis loci Caridà cum onere duarum missarum» e con un patrimonio di cinquanta carlini.
Copia autentica del not. Antonino Petullà di S. Pietro di Caridà
Trascrizione :
«Die 14 mensis iulii 1701, 9 e indictionis sub Pontificato p(ape) anno eius primo, in terra Caridà. In nostri presentia presentibus constitutus U. I. Doctor Clericus Joseph Antonius Protopapa de terre <Caridà> cum assensu, consensu et presentia mei clerici togati D. Pauli Protopapa sui patris assistens et inter(vene)ns ad omnia et singula infrascripta pro se suisque heredibus et successoribus in perpetuum, prefatus Clericus Joseph Antonius Protopapa volens fundare simplicem beneficium eumque erigere cum preservatione iuris patronatus familie de Protopapa eiusque heredes et successores sub invocatione SS e Marie Carmeli presentis loci Caridà cum onere duarum missarum quelibet in hebddoma(n)da vita durante dicti fundatoris et post obitum ipsius cum onere unius messe quotidiane ac cum facultate faciendi translatione dicti simplicis beneficii in altare seu ecclesia per fundatorem ipsum erigenda et in hac propria sua nominatione, nominando se ipsum in dictum simplicem beneficium cum potestate quosqumque aduch ascendat ad presbiteratum ordinem ac e(tia)m post prefatum accesum ac dictum ordinem celebrari faciat predictas duas missas per cappellanos assignandos per dictum beneficiarium et celebrari dictas duas missas, dotari cappellam et donare donationis titulo irrevocabiliter inter vivos etc. cedere et renunciare etc. ex nunc pro tunc obten<u>to prius decreto illustrissimi et reverendissimi domini Antonii Bernardini episcopi Melitensi, eiusdem reverendi vicaris generalis annuos ducatos quinquaginta precipuos ac de primis fructibus, pensionibus et introitibus annuis singulis proventibus et proventuris ex quodam viridario arborato cum vineis, olivis, castaneis, sicemoris nigris, terreno aratorio et aliis arboribus fructiferis capacitatis tumulatarum quinque circiter sito et posito in territorio rurali loco dicto il Barone iuxta bona D. Dominici Galluccio, Vitaliani Montagnese, viam publicam aliosque fines etc. <cum> eius integro statu, introitu, exitu etc.; item ex quodam alio viridario arborato cum sicomoris nigris, olivis, terreno aratorio cum molendino et tarpeto intus existentibus capacitatis tumulatarum quinque circiter sito et posito in dicto territorio Burelli in loco dicto Cusso iuxta bona olivarum illustris Cappelle SS e Sacramenti, casalis Serrarum, viam publicam et alios fines cum eius integro statu, introitu et exitu etc.; nec non ex alio viridario loco dicto li Grapparioli sito et posito in territorio Caridà arborato cum olivis, sicomoris albis et nigris et aliis arboribus etc. iuxta bona Principalis Curie, clerici togati Filippi Giannini, via publica et alios fines etc. cum eius integro statu, introitu et exitu etc.; et e(tia)m ex alio viridario sito in dicto territorio terre Caridà loco dicto Gallichi arborato cum sicomoris nigris, olivis et castaneis et aliis arboribus etc., iuxta bona heredum Joannis Golotta papai, viridarii dicte Principalis Curie et alios fines etc., cum eius integro statu, introitu et exitu etc.; insuper ex quod ad fundo sito et posito in dicto territorio loco dicto il Castello arborato cum olivis, sicomoris albis et aliis arboribus etc., iuxta bona clerici togati Filippi Giannini, Reverendi D. Antonini Cotronea, viam publicam et alios fines etc.; item ex alio viridario sito et posito in dicto territorio loco dicto Pali seu Favazzina et Gavino, incominciando dal vallone corrente nomato Ceramidi e finendo al vallone che scende alla fontana di S. Pietro, arborato cum olivis, sicomoris albis et nigris, iuxta bona Venerabilis Ecclesie SS e Conceptionis dicti casalis S. Petri, dictos vallones correntes; item ex castanetis insertis sitis et positis in dicto territorio in loco dicto l’Abbate Bup(e)tta et omnes alios castanetos existentes ultra supradictum vallonem Ceramidi; item ex omnibus terris aratoris unc cum viridario et sicomoribus albis in loco ubi dicitur il Fiumarolo, partim ipsorum sitis in territorio Burelli et partim in territorio Caridà iuxta suos fines etc.; item ex alio viridario sito et posito in territorio Burelli [f. 350 v ] et partim in territorio Caridà iuxta suos fines etc.; item ex alio viridario sito et posito in territorio Caridà loco dicto Mancipa arborato cum olivis, sicomoris albis et nigris, iuxta bona Reverendi D. Antonini Cotronea, venerabis ecclesie Sante Marie Carmeli et alios fines etc.; et ex alio viridario loco dicto Sciasi arborato cum sicomoris nigris et albis, olivis et aliis arboribus limito li beni di Franc(is)co Fulci lo Brundo, viam publicam et alios fines etc.; que omnia bona donati fuerunt ipsimet clerico U. I. Doctori Josepho Ant(oni)no [ sic ] Protopapa à Reverendo D. Joanne Baptista Protopapa eius patruo cum aliis bonis et stabilibus ut ex instrumento donationis rogato manu notarii Joseph Perna civitatis Montis Leonis rogato sub die 21 mensis maii anni 1699, cui relatio habeat partim au(tem) dictorum bonorum donata fuerunt ipsi clerico de Protopapa à magnifico clerico togato D. Paulo Protopapa eius patre ut ex instrumento donationis rogato manu notarii Lorentii Laccisano casalis Candidoni cui et propterea omnia alia et singula bona in ipso instrumento fundationis apposita fuerunt per dominum Paulum Protopapa donata, confirmata et rathificata pro ut in presente donationis titulo irrevocabiliter inter vivos donat, rathificat et confirmat, volens predictus D. Joseph Antonius Protopapa fundatarius che dicti docati cinquanta assignati a dicto Beneficio per la celebratione di dicte due messe s’intenda vita sua durante et per obitum di dicto fundatore vuole et espressamente ordina e comanda che colli sopra dicti docati cinquanta si habia da celebrare dalli suoi heredi a chi istituerà a dicto beneficio messa quotidiana in dicta Cappella ut supra videlicet: nel giorno di lunedì pro omnibus fidelibus defundis, martedì messa votiva di S. Ant(oni)no, mercordì una settimana messa votiva di S. Giuseppe et un’altra settimana messa votiva di S. Filippo Neri, giovedì messa votiva de Spirito Sancto, vennerdì una settimana messa di Passione et una settimana messa votiva di S. Francesco Saveri, sabato messa votiva della B. Vergine del Carmine. E ciò s’intenda seguita la morte di dicto fundatore, però le due messe s’havranno da celebrare vivendo il sudetto fundatore e vuole che si celebrassero una il giorno di vennerdì di Passione e l’altra il sabato messa votiva della Vergine del Carmine quam sic. E non havendo disposto esso fundatore prima della sua morte sopra quali stabili di sopra nominati li habiano da percipere li frutti seu docati cinquanta, ordina esso fundatore e vuole che per il corpo di dicta rendita e fondo dotale di dicto Beneficio et jus patronato resti e sia in perpetuo et in futurum il giardino dicto li Grapparioli e l’altro giardino dicto li Gallichi ut supra nominati quam sic expresse voluit et vult, volendo anche esso fundatore volendo anche esso fundatore [ sic ] che il dicto più renderanno dicti stabili delli docati cinquanta ascignati per il corpo di dicta rendita di dicto beneficio per la celebratione di due messe vita sua durante resti e sia per suo fondo patrimoniale e volendo ascendere al sacerdozio da oggi s’assegna per suo patrimonio e fondo di esso quibus omnibus sic assertis prefatus clericus U. I. Doctoris D. Joseph Antonius Protopapa volens dictam suam deliberationem et dispositionem adimittere ut et s(upr)a dictum Beneficium fundare illumque dotare didamque donatione perficere et realiter ad essu(m) ducere sponte predicti die coram nobis non vi, dolo, etc. sed omni meliori via etc. aduch cum effectu dicte due misse celebra(n)di possint in dicta Cappella dicte Marie Carmeli per singulas hebdommadas in perpetuum sua vita durante et proinde missa quotidiana a beneficiato eligendo, sustituendo et presentando in beneficio […] cum facultate quam dominus beneficiarus possit per interpositas personas ad nutum et amovibile facere celebrare dicta duas missas modo et forma ut supra etc. libere et graziose donavit donationis titulo irrevocabiliter inter vivos ex nunc pro tunc ex causa donationis et pro dote et fundo dicti beneficii cassitque et renunciavit etc. et pro eo beneficiatis pro tempore succedentibus, absentibus et pro eis mihi notario presenti etc. dictos annuos ducatos quinquaginta de carolenis etc. precipuos pervenientibus de primis fructibus, affictibus et introitibus anno quolibet provenientibus et proventuris a dictis bonis stabilibus exprescatis modo quo supra […]
f. 352 r : 1754 aprile 30, Caridà – Fede autentica con cui fra Ludovico di Soriano, padre guardiano del convento di S. Maria del Carmine dei minori osservanti, dichiara che da quando la chiesa appartiene al suo ordine «che saranno da anni trentanove in circa (…) per ogni anno dal fu Dottor Signor D. Giuseppe Antonio Protopapa e poi dal suo erede (…) D. Domenico Gallucci Protopapa suo nipote» fino ad allora è sempre stata data l’elemosina necessaria «per la lampada che sta di continuo accesa avanti l’altare maggiore di S. maria del Carmine sotto il di cui titolo sta fondato il benefizio de jure patronato della famiglia Protopapa» e per la celebrazione delle messe dovute (autenticata dal suddetto not. Cristina)
ASN, Catasti Onciari , 6217 (= Catasto di Caridà, anno 1754)  
f. 108 r : D(otto)r Sig(no)r D(on) Domenico Gallucci Protopapa stabile d’anni     46
D(onn)a Antonia S(ant)a Croce di Barletta moglie d’anni                                    31
D(onn)a Marianna figlia d’anni                                                                         12
D(onn)a Rosa figlia d’anni                                                                               11
D(onn)a Metilde figlia d’anni                                                                            8
D(onn)a Ernestina figlia d’anni                                                                         7
D(onn)a Dinna figlia d’anni                                                                              5
D(on) Francesco Saverio figlio di pochi mesi
D(onn)a Rosaria Protopapa madre d’anni                                                          74
D(on) Dioniggio fratello d’anni                                                                          35
nota: Il capofamiglia ha un introito di 624,23 ducati.
f. 112 r : Tra i “pesi” vi sono le 300 messe, da celebrarsi nell’Altare del Carmine, ed i legati relativi riguardano «diversi fondi siti a Borrello e in questa Baronia, e di questi ne possiede due il chierico Dottor Signor Don Giovan Battista fratello»
f. 382 v : Rev. D. Giovan Battista Gallucci Protopapa insieme al fratello Don Domenico possiede un terreno a «li Grappanoli». La famiglia possiede una cappella gentilizia che è l’Altare del Carmine.
ASN, Catasti Onciari , 6216 (= Catasto di Caridà, anno 1742)
f. 36 r : D(otto)r D(on) Dom(eni)co Gallucci Protopapa Gentil’huomo e nobile di anni 38
Donna Ant(on)ia S(anta) Croce di Barletta moglie 20
Donna Mari’Anna figlia nelle fascie.
Donna Rosaria Protopapa madre 65
Ch(ieri)co Benefiz(iat)o D(otto)r D(on) Giovanni Battista commorante in
Roma fratello 28
D(on) Dioniggio f(rat)ello d’anni  26
Caterina Panetta nutrice 24
Elisabetta Leo serva 15
Antonino Giraco servo 70
Domenico Cicione servo 26
Giuseppe Nisiti di Melicoccà di Soreto mulattiero 28
Abita in un Palazzo proprio.
ff. 36 v -37 v : Il capofamiglia possiede in società con altri una serie di buoi, capre e vacche, 3 case date in affitto, 1 deposito di olio e grano «per uso proprio», una serie di terreni chiamati «Chiarello», «Cuzzupodi» e «S. Uliva»; esige una serie di somme da diversi tra cui la «Baronia di Caridà».
f. 37 v : Tra i «Pesi» abbiamo:
«Paga per ogni 15 del mese di maggio un Anniversario del quondam Don Francesco Gallucci suo padre an(nui) carlini trenta due (…)»
«Paga per ogni 14 di novembre altro Anniversario del fù suo fratello Don Paolo an(nui)carlini trenta due (…)»
«Paga alla Venerabile Chiesa di S. Maria delle Grazie censo enfiteutico an(nui) carlini otto e grana sette (…)»
f. 38 r : «Paga al Beneficio di S. Nicolò della Ghilina annui carlini cinque» e seguono altri
pesi per un conto totale così calcolato:
Introito 172 once , 27. 2 grana
Esito 053 once , 08. 1 grana
Netto 119 once , 19. 1 grana
f. 114 v : « Chierico Beneficiato Dottore Don Giovanni Battista Gallucci Protopapa commorante nella città di Roma, e per esso il Dottor Don Domenico suo fratello germano, ed amministratore delli beni seguenti (…)». Tra i beni abbiamo capre, pecore e vacche, [f. 115 r ] alcuni terreni tra cui quelli chiamati «Don Gabriele» e «Pipona», «li Grapparoli» confinante con il fratello Don Domenico [f. 115 v ] , «il Castello», «Ferrante», e «la Vignicella seu orticello» confinante con i beni della Cappella del Rosario. Egli possiede altri terreni [ff. 115 v -117 r ] , alcuni censi [ff. 117-118] .
Tra i «Pesi» [f. 118 r ] si notano i seguenti:
«Paga per due anniversari legati dal fu D. Giuseppe Antonio Protopapa fra messe e cera importano docati sette (…)»
«Paga per ogni anno un maritaggio di docati diece pure legato dal’anzidetto Giuseppe Antonio (…)»
«Paga per la celebrazione di messe sei la settimana fondati e legati» da D. Giuseppe Antonio Protopapa.
[f. 118 v ] «Paga per mantenimento della Cappella annui carlini trenta»
«Paga per mantenimento del proprio altare, cioè per li suppelettili annui docati quattro e mezzo»
«Paga per ogn’anno di elemosina di cinque messe cantate in onore dei cinque Santi che sono nel quadro di detta Cappella annui carlini diece»
Il conto totale risulta il seguente:
Introito 314 once , 2 grana
Esito 262 once , 0. 3 grana
Netto 52 once , 01. 9 grana
f. 293 r : Dalla scheda intestata al «Reverendo Don Pietro Antonio Cotronea cappellano della Cappella del Santissimo Rosario eretta dento [ sic ] la chiesa di Santa Maria delle Gratie» sappiamo che possedeva una terra «detta la Pigna, limito li eredi del Dottor Don Giuseppe Antonio Protopapa» [f. 293 v ] ed un orto detto «Cappella di Cap(…)a mezaloraterre, limito li sudetti eredi di Protopapa».